In questo spazio vogliamo condividere con i colleghi le principali idee discusse durante gli incontri.
Incontro IDEAR del 21 gennaio 2014
La sonorizzazione delle occlusive intervocaliche in toscano antico e il mutamento fonetico probabilistico – Stefano Canalis
Slide di presentazione della ricerca: IDEAR-Toscano_Canalis
Incontro IDEAR del 13 novembre 2013
Progetto “E-LOCAL for all” – Andrea Ceccherelli
Slide di presentazione del progetto: Presentazione_E-LOCALforall_13.11.13
Incontro IDEAR del 17 ottobre 2012 – What the Dickens?
Gino Scatasta e Maurizio Ascari
Riassunto dell’incontro: Il ciclo IDEAR si è aperto con una piacevole conversazione su Charles Dickens e gli eventi promossi quest’anno a Bologna in occasione del secondo centenario della sua nascita. Animato da Gino Scatasta, l’incontro ha offerto un’ampia carrellata di approfondimenti sullo scrittore e i suoi romanzi, sul suo brevissimo soggiorno a Bologna (meno di ventiquattro ore tra il 10 e l’11 novembre 1844) e, non ultimo, sulle ragioni che hanno portato ad “aBOut Dickens”, il ciclo di incontri, letture, eventi e mostre che da gennaio scorso offrono ai bolognesi l’occasione di rileggere (o leggere?…) Dickens.
Dickens piace. Dopo circa un secolo e mezzo di critica dikensiana da Forster ai giorni nostri, si può dire che Dickens adesso piace. E questa constatazione non deriva tanto dalle valutazioni critiche e raffinate dell’accademia, quanto dal numero di persone che, al di fuori di essa, si avvicinano alla narrativa di Dickens e vi si appassionano. “aBOut Dickens” è servito innanzitutto a far emergere e riunire quanti -nelle biblioteche, nei circoli di lettura, nelle associazioni, o privatamente- sono esperti, appassionati o semplicemente curiosi dell’opera di Dickens. Ma perché questa “improvvisa passione”? Forse perché, se fino a circa venti anni fa le dimensioni dei romanzi di Dickens tendevano a scoraggiare il pubblico non specializzato, più di recente -dopo saghe come quelle de Il Signore degli Anelli o Twilight- la “letteratura a peso” non spaventa più. È quindi la cultura popolare contemporanea (per la quale non vi è J.R.R. Tolkien senza Peter Jackson!) a gettare le basi per la ri-scoperta di Dickens e della cultura popolare (questa volta vittoriana) a cui lui si rivolgeva?
Perche non creare un vocabolario con tutte le lingue dei paesi europei usando parole idonee di ogni lingua e in proporzione al numero di abitanti il tempo fara il resto