Oliver Goldsmith (1728?-1774)
Oliver Goldsmith, autore irlandese, nacque il 10 novembre 1728 a Pallas in Irlanda, quinto figlio del curato Charles Goldsmith e della moglie Ann, figlia del Revd. Oliver Jones, maestro della scuola diocesana di Elphin. L’educazione di Oliver fu di stampo protestante ma, al contrario della maggior parte delle persone che professavano la sua stessa religione, egli mostrò fin da bambino un grande interesse verso la cultura e la lingua celtica. L’autore non fu dotato di un aspetto particolarmente gradevole, tanto da essere paragonato ad una scimmia nel corso della sua carriera e puntualmente deriso per via del suo aspetto. Nel 1749 terminò i suoi studi al Dublin’s Trinity College e, nei tre anni successivi, provò diversi lavori (avvocato, insegnante ed ecclesiastico) prima di optare definitivamente per la carriera di medico. Dopo essere venuto a conoscenza di questa decisione, un suo generoso zio gli permise di iniziare gli studi presso la University of Edimburgh, ma dopo poco più di un anno si ritirò senza avere preso il diploma, a causa dei continui sbeffeggiamenti da parte dei suoi compagni dovuti al suo aspetto e alla presunta povertà della sua famiglia. Dopo essersi ritirato dal college, decise di compiere un Grand Tour della durata di un anno (1753), durante il quale visitò Francia, Germania, Svizzera, e nord Italia. Nel 1754 proseguì gli studi di medicina a Leiden dove si diplomò (anche se non ci sono prove certe a riguardo), per poi tornare a Londra nel 1756.
Nel 1758 iniziò a lavorare all’opera Memories of Voltaire, riuscendo a pubblicare la versione definitiva tra febbraio e novembre del 1761. Ciò che però consacrò la carriera di Goldsmith fu la pubblicazione di The Citizen of the World nel 1762, una sorta di collezione di lettere scritte dal punto di vista di un cinese in visita in Inghilterra, il quale descrive in maniera approfondita gli usi e i costumi europei dell’epoca settecentesca. Inoltre, l’autore fu uno dei fondatori del Samuel Johnson’s literary circle, circolo composto da altri sette scrittori tra cui il noto Edmund Burke. Goldsmith, nonostante la stima che i colleghi nutrivano nei suoi confronti, era pervaso da un grande senso di inferiorità rispetto agli altri autori del circolo per via del suo aspetto strano e del suo atteggiamento particolare, e a causa di ciò, iniziò a provare una forte gelosia verso di loro. Tra il 1764 ed il 1766 pubblicò diverse opere, quali An History of England in a Series of Letters, The Traveller, Essays by Mr.Goldsmith, The Vicar of Wakefield, e nel 1768 compose la sua prima commedia teatrale, The Good Nature’d Man, messa in scena per la prima volta il 29 gennaio al Covent Garden e pubblicata il 5 febbraio. Con The Good Nature’d Man e con la sua successiva composizione teatrale She Stoops to Conquer, lo scrittore mirò a portare sul palco un tipo di opera che, invece di analizzare la società da un punto di vista moralistico, rappresentava in qualche modo la ‘recessione dell’uomo’ da una prospettiva quasi comica, che puntava a strappare una risata al pubblico. Nel 1769 Goldsmith fu ingaggiato per lavorare a The Roman History mentre, il 26 maggio dell’anno successivo, pubblicò The Deserted Village, opera che lo scrittore progettò con l’intento di dare voce alla sua opinione fortemente contraria alla rivoluzione industriale e, in particolare, all’Enclousure Acts, legge che aveva costretto molti contadini a lasciare le proprie terre per spostarsi in città. Goldsmith attaccò con fermezza l’industrializzazione della società e la smisurata crescita urbana, parlando in maniera quasi nostalgica della società rurale. Tra il 1770 ed il 1772 tornò a pubblicare diversi testi quali, Poems on Several Occasions, Life of Bolingbroke, The Haunch of Version e The History of England to the Death of George II, mentre nel 1772 mise in scena l’opera teatrale Threnodia Augustalis.
Dal marzo 1773 iniziò a lavorare presso il “Westminister Magazine”, e il 15 marzo dello stesso anno fece rappresentare She Stoops to Conquer al Covent Garden, pubblicandola una decina di giorni dopo. Gli ultimi lavori di Oliver Goldsmith furono The Grumbler, opera teatrale in un solo atto messa in scena al Covent Garden a fine 1773 e lo stesso anno progettò di scrivere Universal Dictionary of Arts and Science.
Il 4 aprile del 1774 Oliver Goldsmith morì per un’insufficienza renale nella sua abitazione di Londra. Due anni dopo fu organizzata una commemorazione in suo onore presso l’abbazia di Westminster, e fu eretto un monumento corredato da un epitaffio in latino redatto dall’amico e collega Samuel Johnson.
Bibliografia
https://www.oxforddnb.com/view John A. Dussinger,”Goldsmith, Oliver (1728?–1774)”, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; [Ultima Consultazione 09/01/2020]