Little Theatre in the Haymarket (Theatre Royal)
Haymarket Theatre nacque in una Londra di estremi, costruita appena 60 anni dopo essere stata distrutta da un incendio, una città in cui i più ricchi vivevano a stretto contatto con i più poveri. Fu proprio qui, nella città più grande d’Europa che un giovane carpentiere, John Potter decise, nel 1720, di aprire un piccolo teatro, nelle vicinanze di un negozio di armi chiamato “Cannon and Musket”. Fin dalla sua apertura, il teatro (inizialmente conosciuto come Hay Market e, successivamente, come Little Theatre in the Hay) fu segnato da gravi problemi. In primo luogo, i teatri necessitavano di una licenza per poter mettere in scena le opere, licenza che Potter non possedeva. Per non vedere il suo progetto fallire, Potter prese la decisione di mettere in scena qualsiasi cosa, dai concerti alle performance amatoriali, persino esibizioni di strada. Questa attività, però, era illegale, e il teatro di Potter venne chiuso dalla polizia.
Questo iniziale periodo buio del teatro terminò con l’arrivo del Duca di Montague che, arrivato a Londra con una troupe di attori francesi e l’opera “La Fille A La Mode”, si rivolse proprio all’Haymarket Theatre per mettere in scena la performance, la prima del teatro. Nonostante il fatto che l’opera non ottenne grande successo, portò comunque all’affermazione del teatro come playhouse professionale la cui reputazione crebbe gradualmente fino al successo al botteghino nel 1729 con la messa in scena di “Hurlothrumbo”.
In seguito al successo raggiunto con “Hurlothrumbo”, il giovane Henry Fielding, arrivato da Oxford e pieno di idee, procurò al Little Theatre in The Hay una serie di messe in scena di grande successo, iniziando con un burlesque: “Tom Thumb”. Una delle sue opere più note fu “The Historical Register” (1734) che aveva all’interno un personaggio (Quidam) che rappresentava un politico corrotto che il pubblico associò istantaneamente alla figura del Primo Ministro Walpole. Quest’ultimo si infuriò dopo il successo dell’opera e decise, per ripicca, di pubblicare un Atto che avrebbe cambiato la storia del teatro per oltre 300 anni. Il Licensing Act del 1737 infatti, conferiva al Lord Ciambellano poteri di censura mai avuti prima. Il Little Theatre in the Hay rimase chiuso per i successivi 8 anni e il Censorship Bill venne abolito solamente nel 1968.
Il teatro riaprì nel 1741 con l’arrivo di un attore molto noto, Charles Maclkin, che portò una grande innovazione al teatro: radunò un gruppo di giovani attori e creò quella che può essere considerata come la prima scuola di teatro, con la possibilità per il pubblico di assistere alle prove.
A partire dal 1754 l’Hay Market ebbe un nuovo amministratore, il noto mimo Samuel Foote che divenne personaggio comico dopo che, durante il Royal Hunting Party, per scherzo, cadde da cavallo con lo sfortunato risultato di una gamba rotta e la necessità di un’amputazione. Poiché al Royal Hunting Party era presente anche il Duca di York, amico personale di Foote, a seguito dell’incidente chiese se ci fosse qualcosa che poteva fare per aiutarlo. Foote rispose che l’unica cosa che desiderava era una licenza per il proprio teatro. Seppur con riluttanza da parte di Re Giorgio III, gli venne concessa con una piccola clausola: la licenza sarebbe durata solo nei mesi estivi e solo fino alla morte di Foote. Foote accettò questa clausola e, in seguito ad alcune migliorie apportate all’edificio, il teatro riaprì nel 1767 con il nome di Theatre Royal Haymarket.
L’anno seguente, il teatro passò nelle mani di George Colman the Elder che volle immediatamente avviare lavori di ristrutturazione al teatro; nonostante la grandezza di questi lavori, il pubblico continuò, in ogni caso, a lanciare frutti marci agli attori sul palco. Nonostante questo apparente insuccesso, George Colman riuscì a risollevare la reputazione del teatro mettendo in scena le prime due opere di Oliver Goldsmith (tra cui vi era anche “He Stoops to Conquer”) e assumendo alcuni tra i più illustri attori del tempo.
Purtroppo il figlio di George Colman, che aveva preso in gestione il teatro alla morte del padre, non aveva la stessa abilità di quest’ultimo negli affari e finì presto nella prigione dei debitori. Dopo qualche anno affidò la gestione del teatro a David Morris, con cui ebbe una collaborazione burrascosa. Quando Morris ebbe la possibilità di gestire da solo il teatro, iniziò una nuova era per il Theatre Royal. Nel 1821, infatti, il nuovo Theatre Royal Haymarket riaprì le sue porte dopo essere stato ristrutturato sulla base di un progetto dell’architetto John Nash; la produzione messa in scena all’apertura fu “The Rivals” di Sheridan.
Dal 1837, con l’arrivo di Benjamin Webster (successore di Morris), il teatro iniziò ad attrarre alcuni tra gli attori più conosciuti e, persino la Regina Vittoria divenne una frequentatrice abituale del teatro. Grazie alla vicinanza della Regina con il nuovo gestore vennero create la Royal Receiving Room e la Royal Box.
Negli anni successivi il teatro passò sotto diverse gestioni, fino a che non passò nelle mani di Herbert Beerbohm Tree, uno dei maggiori attori e manager dei periodi Vittoriano e Edoardiano. Sotto la sua gestione furono numerose le personalità che frequentavano il teatro, tra i più importanti ricordiamo il critico Gorge Bernard Shaw e Oscar Wilde le cui opere “A Woman of No Importance” e “An Ideal Husband” vennero messe in scena in quel periodo. Dieci anni dopo, Tree lasciò il Royal Haymarket per aprire un nuovo teatro, il Queen’s Theatre, luogo in cui avrebbe anche vissuto.
I successori di Tree furono Frederick Harrison Cyril Maude che portarono il teatro a mettere in scena produzioni affascinanti fra cui “The Blue Bird” di Maeterlinck, “Ghosts” di Ibsen e “Mary Rose” di J.M. Barrie.
Negli anni ’60 del Novecento il teatro era conosciuto come casa delle “Classic plays” grazie al lavoro di Louis Michaels e del produttore Duncan Weldon. Alla morte di Michaels nel 1981, il teatro passò nelle mani dell’attuale presidente della Compagnia “Louis I Michaels Ltd” Arnold M. Crook che fece mettere in scena opere tra cui “Man and Superman”, “Orpheus Descending” e “The Way of The World”.
Bibliografia
https://trh.co.uk/theatre-history/ “Theatre History”, Theatre Royal Haymarket [Consultato il 25/04/2019]
English Version
Little Theatre in the Haymarket (Theatre Royal)
The Haymarket Theatre was born in a London to extreme, the city was destroyed by flames only 60 years before, a city where rich people lived in close contact with the poor. In 1720, precisely here, a young carpenter, John Potter, decided to open a little theatre, near a gun shop called “Cannon and Musket”. Since its opening, the theatre (initially known as Haymarket, and later as Little Theatre in the Hay), had been marked by serious problems. First of all, theatres needed a license in order to stage plays, which Potter didn’t have. Since Potter didn’t want to see his project failing, Potter decided to stage all sort of things, from concerts to amateur performances, even street exhibitions. Nevertheless, this kind of activity was illegal, so Potter’s theatre was shut down by the police.
The very difficult period ended when the Duke of Montague arrived in London with a company of French actors and the play “La Fille A La Mode”. Montague spoke precisely to the Haymarket Theatre’s manager in order to stage the drama. Even if the performance was mot very successful, it helped the theatre affirming itself as a professional playhouse, the reputation grown gradually until its box-office success in 1729, with the staging of Hulothrumbo.
After the success gained with Hulothrumbo, the young Henry Fielding, who came from Oxford full of ideas, got for the theatre a series of famous shows, starting with the burlesque: Tom Thumb. One of his most renowned work was The Historical Register (1734), which included a character (Quidam), who represented a corrupt politician that the public instantly idetified with the Prime Minister Walpole. The minister got extremely angry after the performance’s success and decided, as a revenge, to promulgate an Act that changed the history of the English. The Licencing Act (1737), conferred a stronger censorship power upon the Lord Chamberlain and his office. The Little Theatre in the Hay remained closed for the following 8 years and the Censorship Bill was abolished only in 1968.
The theatre reopened in 1741 thanks to a well-known actor, Charles Maclkin, who brought a great innovation to the Haymarket theatre: he gathered up a group of young actors and created an institution that today can be considered as the first acting school, which gave to the audience the opportunity to see the rehearsals.
From 1754, the Hay Market had a new manager, the renowned mime Samuel Foote, who became a comic figure when, during the Royal Hunting Party, he fell from the horse as a joke with the unlucky outcome of a broken leg and, consequently, its amputation. When at the Royal Hunting Party the Duke of York, a friend of Foote’s, asked what he could do to help him, Foote replied that the only thing he desired was a licence for his theatre. Despite King George III’ s reluctance, Foote obtained the licence with a little clause: it was valid only in the summer, and only until Foote’s death. He accepted the King’s conditions and, after some improvements to the building, the theatre reopened in 1767 under the name of Theatre Royal Haymarket.
The following years, the theatre passed into the hands of George Colman the Elder, who wanted to start immediately the works of restoration; despite the size of these works, the public continued to throw rotten fruits to the actors. In spite of this apparent failure, George Colman was able to improve the theatre’s reputation, staging Oliver Goldsmith’s first two plays (like He Stoops to Conquer) and hiring some of the most eminent actors of the time.
Unfortunately, George Colman’s son, took the theatre’s management but he did not have his father’s ability in business and soon went to prison for debts. After a few years, he passed on the management to David Morris, with whom he had a troubled collaboration. When Morris had the chance to manage the theatre by himself, it was the beginning a new era for the Theatre Royal. In 1821, in fact, the new Theatre Royal Haymarket reopened his doors to the public after its restoration project of the architect John Nash; the performance staged during the reopening night was The Rivals by Sheridan.
From 1837, with the arrival of Benjamin Webster (Morris’s successor), the theatre started to attract some of the most renowned actors of the time and even Queen Victoria became a regular visitor of the theatre. It was thanks to the affinity between the queen and the new manager that the Royal Receiving Room and the Royal Box were created.
In the following years the theatre went through different managements, until it ended into the hands of Herbert Beerbohm Tree, one of the major actors and managers of the Victorian and Edwardian Period. Under his management numerous personalities frequented the theatre, among all the most remarkable personalities, we remember Gorge Bernard Shaw and Oscar Wilde, whose works A Woman of No Importance and An Ideal Husband, were staged in that period. Ten years later Tree left the Royal Haymarket to open a new theatre, the Queen’s Theatre.
Tree’s successors were Frederick Harrison and Cyril Maude, who brought the theatre to stage fascinating productions, like “The Blue Bird” by Maeterlinck, “Ghosts” by Ibsen and “Mary Rose” by J.M. Barrie.
In the 1960s the theatre was known as the home of the “Classic plays” thanks to the work of Luis Michaels and the producer Duncan Weldon. With the death of Michaels in 1981, the theatre passed into the hands of the current president of the company (“Louis I Michaels Ltd”) Arnold M. Crook, who staged the works Man and Superman, Orpheus Descending and The Way of The World.