John Liston (1776-1846)
John Liston nacque a Londra nel 1776 e venne presumibilmente istruito presso la Soho School, per poi lavorare come usciere alla Library School in Castle Street. Debuttò come attore al Theatre Royal di Haymarket il 15 agosto 1799, nel ruolo di Rawbold in The Iron Chest di George Colman. Dopo aver trascorso la stagione invernale del 1799-1800 interpretando ruoli marginali a Dublino, dal 1800 al 1801 recitò a Taunton, Weymouth ed Exeter. Liston si unì poi alla compagnia dell’attore Stephen Kemble, nella quale rimase fino al 1805, fatta eccezione per alcuni mesi passati nella compagnia del manager e attore Tate Wilkinson. Fu in quel periodo che Liston cominciò a farsi una reputazione grazie alla sua abilità nell’interpretare, in commedie minori, i ruoli di uomini anziani o giovani campagnoli sprovveduti, per cui veniva elogiato regolarmente dalla stampa e da riviste come il Monthly Mirror.
Il 10 giugno 1805 Liston fece il suo debutto come attore comico al Theatre Royal, nel ruolo di Sheepface in The Village Lawyer di William Macready il Vecchio. Fu poi ingaggiato al Covent Garden, teatro in cui recitò fino al 1822 e dove debuttò nel ruolo di Jacob Gawkey in The Chapter of Accidents di Sophia Lee. In seguito interpretò Memmo nel Rugantino di Matthew Gregory Lewis (anche detto ‘Monk’ Lewis) e Gaby Grim in We Fly by Night di Colman. Tuttavia, fu solo durante le stagioni estive all’Haymarket che la sua fama da grande attore comico si consolidò, in particolare grazie alle sue apparizioni, insieme al collega Charles Mathews, in diverse opere di Theodore Hook, come Catch him who Can (1806), The Fortress (1807), Music Mad (1807) and Killing No Murder (1809).
Il tipo di ruolo che Liston interpretava con maggiore abilità era il tipico personaggio di provincia presuntuoso e artefatto, proprio come il suo Apollo Belvi nel sopracitato Killing No Murder, spesso affiancato anche da numeri di danza comica. Interpretò in modo simile le parti di Caper in Who Wins? Or the Widow’s Choice (1808) di John Till Allingham, e Lord Grizzle in Tom Thumb di Henry Fielding, primo ruolo a garantirgli un notevole successo al Covent Garden. Interpretò altri personaggi burlesque, in particolare Don Whiskerandos in The Critic di Richard Brinsley Sheridan ed il protagonista di Bombastes furioso di William Barnes Rhodes.
Un’innovazione significativa che Liston portò al teatro inglese fu il personaggio del cockney pieno di sé, che nacque a partire dal ruolo di Henry Augustus Mug in The Africans di Colman (Haymarket, 1808) e che fece guadagnare all’attore una notevole fama, anche grazie a ruoli come Lubin Log in Love, Law and Physic di James Kenney (Covent Garden, 1812) e Sam Swipes in Exchange No Robbery di Hook (Haymarket, 1820).
Non solo Liston reinterpretò numerosi parti già esistenti, arricchendole col suo tocco personale, ma creò anche nuovi ruoli in commedie, farse e melodrammi che venivano messe in scena al Covent Garden e all’Haymarket. L’attore impersonò svariati personaggi comici shakespeariani, tra i quali Ophelia in Hamlet Travestie di John Poole, fu il primo Figaro di lingua inglese nella versione di Henry Bishop di The Marriage of Figaro e The Barber of Seville in scena al Covent Garden e venne particolarmente apprezzato per la sua interpretazione negli adattamenti dei romanzi di Sir Walter Scott. Liston, tuttavia, era desideroso di recitare anche in ruoli più seri, come dimostrano le sue rappresentazioni di Octavian in The Mountaineers nel 1809 e di Baron Wildenheim in Lovers’ Vows per il suo ultimo evento di beneficienza all’Haymarket nel 1829.
Nel marzo del 1807, sposò Sarah Tyrer, un’attrice comica dalle grandi doti vocali, dalla quale ebbe un figlio, John Terry, e una figlia, Emma. Quando, il 31 maggio 1822, Liston lasciò il Covent Garden, Sarah Liston abbandonò il palcoscenico e pose fine alla sua carriera.
Nel gennaio del 1823 l’attore debuttò al Drury Lane nella parte di Tony Lumpkin in She Stoops to Conquer di Oliver Goldsmith e vi rimase fino al 1831. In questi anni l’attore diventò uno dei favoriti di Giorgio IV e si esibì nelle province e all’Haymarket Theatre, interpretando anche alcuni dei suoi ruoli più importanti, come Mawworm in The Hypocrite di Isaac Bickerstaff, Tristram Sappy in Deaf as a Post di John Poole, Billy Lackaday in Sweethearts and Wives di T. S. Arthur e, soprattutto, Paul Pry nell’omonima rappresentazione di John Poole. Paul Pry, personaggio ficcanaso e maldicente la cui tipica battuta era “I hope I don’t intrude”, fu uno dei ruoli dominanti della carriera di Liston, che seppe trasformarlo in un personaggio a tutto tondo attraverso la sua interpretazione dinamica. Ne vestì i panni per la prima volta il 13 settembre 1825 all’Haymarket Theatre, riscuotendo un enorme successo anche grazie alla scrupolosa attenzione al costume di scena, progettato per aumentare l’effetto grottesco del corpo dell’attore. Ben presto, immagini di Liston nei panni di Paul Pry vennero esibite in tutta Londra, dalle pasticcerie, alle tipografie, ai trasporti pubblici e tale ruolo divenne indispensabile nella carriera degli attori comici fino alla fine del secolo.
La fama di Liston era principalmente legata ai suoi ruoli comici e, nonostante qualcuno lo accusasse di mera buffoneria, molti altri parlavano del suo modo di recitare composto e naturale come ciò che gli consentiva di creare un personaggio con grande facilità. Queste sue capacità recitative emersero chiaramente negli ultimi anni della sua carriera, durante i quali l’attore si esibì anche in ruoli che richiedevano uno stile di recitazione più pacato, come quello di Adam Brock nel Charles XII di James Planché (1828, Drury Lane).
Il primo ottobre 1831 Liston debuttò all’Olympic Theatre nel ruolo di Dominique in Talk of the Devil di Charles Dance, e nei sei anni successivi creò una serie di ruoli originali che contribuirono in larga parte al successo del teatro.
Liston lasciò l’Olympic il 31 maggio del 1837 ed il 5 giugno dello stesso anno recitò ad un evento di beneficenza al Covent Garden per George Herbert Buonaparte Rodwell, marito della figlia Emma. Il 10 giugno si esibì per l’ultima volta ad un evento di beneficienza al Lyceum Theatre, per poi trasferirsi nella sua villa di campagna a Penn e infine trascorrere i suoi ultimi anni di vita a Londra, dove morì il 22 marzo 1846.
John Liston fu sicuramente il più grande attore comico della sua generazione. La sua carriera riassume adeguatamente la metamorfosi della risata teatrale: se originariamente Liston apparteneva a quella generazione di attori comici georgiani che deliziavano il pubblico con i loro movimenti grotteschi, in seguito egli sviluppò, in particolare nel ruolo di Paul Pry, un personaggio comico moderno dalla curiosità insaziabile che rappresentava una minaccia per l’integrità della vita privata. Fu in grado di mettere in scena delle performance che enfatizzavano le debolezze dell’uomo come l’avarizia, l’arroganza e la codardia. Il suo umorismo era valorizzato dalla particolare fisionomia del suo volto ed egli era in grado di stabilire una relazione molto positiva con il proprio pubblico, anche per la sua straordinaria capacità di improvvisazione. Unico nel suo genere, Liston era in grado di fondere le proprie capacità con il personaggio che voleva creare, trovando lo stile che più si addiceva alla commedia in cui stava recitando.
Bibliografia
Moody, Jane, Illegitimate Theatre in London, 1770-1840 (Cambridge, Cambridge University Press, 2000)
Moody, Jane and Daniel O’Quinn (eds), The Cambridge Companion to British Theatre 1730-1830 (Cambridge, Cambridge University Press, 2007)
Donohue, Joseph (ed.), The Cambridge History of British Theatre, Vol. 2 (Cambridge, Cambridge University Press, 2004)
http://www.oxforddnb.com/view/article/16770 Jim Davis, ‘Liston, John (1776–1846)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; online edn, Jan 2008 [Ultima consultazione il 01/04/16].