David Garrick (1717-1779)
David Garrick fu attore, drammaturgo e manager teatrale. Nacque a Hereford il 19 febbraio 1717, figlio di un ufficiale dell’esercito, e trascorse i suoi anni formativi a Lichfield. L’istruzione era una priorità per i genitori di Garrick, che a partire dal 1729 frequentò una grammar school , mentre nel tempo libero iniziò ad appassionarsi al teatro. Il suo primo ruolo fu quello di Sergeant Kite in una rappresentazione di attori-bambini intitolata The Recruiting Officer e composta da George Farquhar. Garrick trovò ben presto un estimatore della sua arte nell’archivista del tribunale ecclesiastico di Lichfield, Gilbert Walmesley. Quest’ultimo lo prese sotto la sua ala e, quando seppe che voleva trasferirsi a Londra, utilizzò la propria influenza per far sì che venisse seguito da un precettore perché avesse un più facile accesso all’università.
Giunto a Londra, Garrick studiò giurisprudenza, più per soddisfare le richieste dei genitori che per passione, ma alla morte del padre, nel marzo del 1737, abbandonò la carriera giuridica. Inizialmente entrò in affari con il fratello Peter, con il quale avviò un’attività commerciale. Diede mostra delle sue qualità di uomo d’affari che in seguito gli risultarono utili nel suo ruolo di manager teatrale.
Garrick ebbe modo di mettere in scena la sua prima opera, la sarira Lethe, or Aesop in the Shades al Drury Lane il 15 aprile 1740. Alcuni dei più importanti attori dell’epoca, come Kitty Clive, Henry Woodward e il suo altro grande amico Charles Macklin, eccelsero sul palco, nonostante si trattasse di una rappresentazione molto breve. Questo repentino successo fece sì che Garrick iniziasse a pensare seriamente ad una carriera stabile nel teatro.
Nell’autunno del 1740 portò in scena l’opera The Mock Doctor di Henry Fielding, in una stanza della St. John’s Gatehouse. La Gatehouse era la sede del Gentleman’s Magazine, il quale patrocinava le rappresentazioni e pubblicò l’epilogo che Garrick scrisse per l’opera—abitudine letteraria che ebbe per molti anni. Il modo di recitare dell’epoca, legato ai dettami della moda augustea, veniva disprezzato da Garrick e Macklin i quali decisero di sovvertirne le regole.
La sua prima performance professionale ebbe luogo nel marzo del 1741 presso il teatro illegittimo di Giffard; fu Harlequin in una pantomima, al fianco di Richard Yates.
Recitò poi a Ipswich, dove interpretò Aboan in Oroonoko diretto da Thomas Southerne, e successivamente portò in scena la commedia The Incostant di George Farquhar. Quando fece ritorno a Londra, le sue qualità e la sua versatilità erano già affinate ed evidenti.
Garrick debuttò nella capitale il 19 ottobre 1741 nel ruolo di Richard III al Goodman’s Fields Theatre di Giffard. Ben presto il suo nome, la sua freschezza recitativa e i suoi tratti espressivi divennero estremamente popolari. Egli voleva rappresentare, a partire da quel ruolo tragico così significativo, tutta la gamma di passioni umane. In realtà fu soprattutto grazie al senso di novità che trasmetteva che dovette l’attenzione del pubblico londinese, il quale vide in lui la personificazione dei tipici valori romantici, quali la sympathetic imagination. La sua versatilità venne ribadita quello stesso anno con l’interpretazione di Clodio in Love Makes a Man di Colley Cibber (Ottobre 1741) e di Bayes in The Rehearsal di George Villiers, Duca di Buckingham (Febbraio 1742). Il 30 novembre 1741 venne messa in scena una farsa in due atti scritta dallo stesso Garrick, The Lying Valet, che godette di grande popolarità per un lungo periodo. Garrick si fece conoscere ed apprezzare per la sua scrittura—sia come autore originale che come adattatore di opere altrui—ma anche per le sue doti di attore; le sue interpretazioni risultarono talmente innovative da far sì che si distinguesse dai suoi contemporanei.
Decise di recitare la stagione successiva allo Smock Alley di Dublino, ma prima di partire mise in scena al Drury Lane tre rappresentazioni speciali per il pubblico londinese: Bayes, King Lear e Richard III, con le quali ebbe uno strabiliante successo. In quell’occasione conobbe l’attrice Peg Woffington, della quale si innamorò e con cui visse per qualche tempo una volta rientrato nella capitale britannica. A Londra continuò a recitare presso il Drury Lane Theatre, che attraversava un periodo di grande splendore e che annoverava tra i suoi attori lo stesso Garrick, Peg Woffington, Charles Macklin, Hannah Pritchard e Kitty Clive. Il gruppo sbaragliò facilmente la concorrenza del Covent Garden, rappresentata dall’attore tragico James Quin, appartenente ad una scuola di recitazione antiquata e ormai superata. Garrick eccelse nel ruolo di Hamlet, ma anche nell’interpretazione di due personaggi comici tra i più apprezzati del suo repertorio: Abel Drugger in un adattamento di The Alchemist di Johnson, e Archer in The Beaux’ Stratagem di Farquhar. Nonostante l’ottima stagione teatrale appena terminata, gli attori del Drury Lane si ritrovarono senza paga a causa delle discutibili capacità gestionali di Fleetwood, manager del teatro. Con Garrick come portavoce, la compagnia si appellò al Lord Chamberlain, ma senza successo. Fleetwood, nel frattempo, aveva dato inizio alla nuova stagione teatrale escludendo quel gruppo di attori che si era sollevato contro la sua direzione e, ancora una volta, toccò a Garrick porsi come guida e negoziare con il manager il loro ritorno sulle scene. In seguito alle trattative, Garrick accettò il compromesso proposto da Fleetwood, che intendeva riprendere con sé tutti gli attori tranne Macklin. Quest’ultimo, sentendosi tradito dal collega, si scagliò contro di lui con un pamphlet dai toni molto accesi. Al ritorno al Drury Lane, nel dicembre del 1743, Garrick si trovò di fronte un manipolo di sostenitori dell’ex collega, che lo costrinsero con la loro veemenza ad abbandonare il palco. Fu in questo periodo che iniziò seriamente a pensare di intraprendere anche la carriera manageriale. Inoltre, attraverso la scrittura di prologhi ed epiloghi, che leggeva e interpretava direttamente per gli spettatori, divenne un maestro nelle relazioni pubbliche.
All’inizio del 1744 interpretò per la prima volta Macbeth, che definì come uno dei ruoli più difficili da preparare; solo nel 1748, dopo essere stato affiancato da Hannah Pritchard nella parte di Lady Macbeth, trovò più semplice impersonare il protagonista della tragedia shakespeariana. La relazione con Peg Woffington iniziò ad incrinarsi, tuttavia i due continuarono a recitare insieme durante la stagione 1744-1745, che vide Garrick nel ruolo di Sir John Brute e Woffington in quello di Lady Brute in The Provok’d Wife di Vanbrugh. Nella sua interpretazione di King John, invece, venne affiancato da Susannah Cibber, con cui mantenne un forte legame di amicizia fino alla morte di lei nel 1766.
Dopo un periodo di malattia ed esaurimento per le troppe rappresentazioni, dal dicembre 1745 al maggio 1746, lavorò a Dublino. La relazione con Peg Woffington terminò prima della sua partenza per sospetta infedeltà e figli illegittimi. Nonostante gli attriti con Thomas Sheridan, il successo di Dublino raggiunse i livelli di quello di Londra, grazie anche all’espressività dei dipinti di William Hogarth che permise al suo Riccardo III di essere conosciuto in tutta l’Inghilterra. Di ritorno dalla capitale irlandese, si accordò immediatamente con John Rich, direttore del Covent Garden, per la messa in scena di sei spettacoli. Speranzoso di un futuro riavvicinamento con il Drury Lane, e malgrado i contrasti con il nuovo direttore James Lacy, continuò la stagione al Covent Garden e venne affiancato dal rivale James Quin, le cui doti recitative vennero tristemente eclissate dal giovane pretendente Garrick. La sua fama continuò ad aumentare anche grazie alla farsa Miss in her Teens, andata in scena il 17 gennaio 1747, mentre il 12 Febbraio di quello stesso anno portò in scena il suo personaggio più seducente, Ranger in Benjamin’s Hoadly; si dice che la sua notorietà tra il pubblico femminile incrementò il numero di incassi.
Finalmente, nella primavera del 1747, venne firmato un regolare contratto tra Garrick e Lacy per la direzione congiunta del Drury Lane, che rimase in atto fino alla morte di Lacy nel 1774.
Nel 1779 sposò la giovane ballerina Eva Maria Vegel alla quale rimase fedele fino alla morte. Fu devoto al suo lavoro, amministrò il Drury Lane con arguzia, scelse personalmente i vari attori, si premurò delle condizioni del teatro e richiese sempre rappresentazioni di alto livello. Sotto la sua guida, il Drury Lane diventò uno dei teatri più importanti del Regno Unito e i suoi attori vennero seguiti fino alla vecchiaia grazie alla creazione del fondo teatrale per l’aiuto agli attori disabili e in pensione, istituito nel 1766.
Il teatro fu ristrutturato e riaprì il 15 settembre 1747 con la rappresentazione de Il Mercante di Venezia, con cui mostrò definitivamente la sua vena shakespeariana, tanto da essere etichettato nel 1751 come la “casa di William Shakespeare”.
La rivalità tra i due teatri, Drury Lane e Covent Garden, si fece sempre più accesa ma grazie al giusto mix tra novità e vecchi successi, Garrick non permise al manager rivale, Dodsley, di avere la meglio.
Nel maggio del 1750, in occasione delle nuove elezioni, Garrick sostenne il partito dei Whig con un’intensa propaganda.
In seguito ad un breve viaggio a Parigi, raccolse idee e scoprì gli sviluppi teatrali della capitale francese, che lo ispirarono per il successivo programma del Drury Lane. La direzione del teatro ebbe i suoi alti e bassi, e fu colpita da varie sommosse: una patriottica contro le performances con attori francesi, e un’altra contro il dimezzamento del prezzo per gli spettatori che entravano nel terzo atto.
Garrick ormai stanco e stressato dal continuo lavoro decise di prendersi una vacanza e lasciare momentaneamente la direzione del teatro a George Colman, che iniziò a lavorare insieme a Lacy.
Il tour del 1763, che comprese varie città europee come Parigi, Lione, Monaco, Torino, Venezia, Roma e Napoli lo rese noto presso diverse corti e gli permise di stringere amicizie con personaggi molto importanti quali Diderot, Lady Spencer o Madame Riccoboni. La malattia lo costrinse però a fermarsi e fare ritorno a casa, prendendosi un periodo di convalescenza.
Il pensiero di tornare a calcare il palco dopo due anni di pausa però gli provocò una mancanza di autostima, che lo portò ad inviare una serie di volantini satirici riguardanti la sua carriera, prima del suo ritorno sulle scene, avvenuto nel 1765.
Inoltre, pubblicò un saggio sulla recitazione nel 1744 e continuò a scrivere molte opere per il Dury Lane, come ad esempio The Irish Widow (1772) e A Christmas Tale (1773). La sua presenza sul palco divenne, con il passare degli anni, sempre più rara a causa di problemi di salute, quali la gotta e l’artrite.
Il suo più grande successo fu Il Giubileo, messo in scena nel 1769 in onore della nascita di Shakespeare.
Continuò la direzione del Drury Lane nonostante la malattia lo stesse lentamente consumando. Nel 1776, i biglietti per i suoi ultimi spettacoli, con i suoi più celebri personaggi, andarono quasi subito esauriti.
La direzione del Drury Lane passò nelle mani di Sheridan mentre Garrick trascorreva le sue giornate tra il celebre club Almack’s Assembly Rooms e qualche incursione in teatro.
Morì il 20 gennaio del 1779, i funerali tenutisi il 1 febbraio furono un’occasione quasi teatrale per ricordarlo, tanto che il capo cerimoniere fu lo stesso Sheridan.
Garrick ebbe un’influenza enorme sul teatro britannico che non fu circoscritta all’epoca in cui visse. Egli cambiò radicalmente lo stile di recitazione britannico, ponendo alla base del teatro l’energia e il coinvolgimento del pubblico. Grazie alla sua innovativa visione scenica, permise alle opere di Shakespeare di diventare vere e proprie rappresentazioni iconiche del teatro inglese. Fu il primo a padroneggiare le relazioni col pubblico oltre che con i propri attori, costantemente sostenuti e incitati perché dessero il massimo dell’impegno e fossero in grado di lavorare in squadra.
La rivoluzione che apportò al teatro fu di grande impatto e divenne un esempio da seguire nei secoli successivi.
Bibliografia
https://www.oxforddnb.com/view/10.1093/ref:odnb/9780198614128.001.0001/odnb-9780198614128-e-13359 Batty, Mark (2004), “Hippisley, John (1696–1748)”, Oxford Dictionary of National Biography (online ed.), Oxford University Press [Ultima Consultazione 09/01/2020]