William Henry West Betty (1791-1874)
Nato il 13 settembre 1791 a Shrewsbury, Shropshire, da padre direttore di una fabbrica di filati, fu attore nel primo trentennio della sua vita, a partire dagli undici anni. Infatti, dopo essere rimasto folgorato nel 1801 da un’esibizione a Belfast della Siddons (nei panni di Elvira nel Pizarro di Sheridan), iniziò giovanissimo un apprendistato presso il suggeritore William Hugh, per debuttare sul palco già nell’agosto 1803 a Belfast nel ruolo di Osman nello Zara di Aaron Hill (versione inglese dello Zaïre di Voltaire), con immediato successo. Nella stessa stagione vestirà anche i panni di Young Norval (nel Douglas di John Home), Rolla (nel Pizarro) e Romeo, e partirà in tournée per Dublino, Cork, Waterford, Glasgow, Edimburgo, e poi più a sud per Liverpool, Sheffield e Chester. Della performance come Norval, William Hazlitt scrisse: “He seemed almost like some ‘gay creature of the element’, moving about gracefully, with all the flexibility of youth” (W. Hazlitt, Works, ed. P. P. Howe, 8.294).
Nel 1804, quando comparve per la prima volta al Covent Garden, abilmente ingaggiato da John Philip Kemble, il tumulto creato dalle folle in cerca di biglietti fu tale che truppe militari dovettero essere chiamate per assicurare l’ordine nella città. Qui continuò ad esibirsi a lungo con grande successo e grandi compensi, iniziando presto anche ad alternarsi col Drury Lane, dove ottenne onorari mai prima pagati ad altri attori. Oltre a grandi personaggi shakespeariani come Amleto, Riccardo III e Macbeth, il suo repertorio includeva personaggi come Achmet del Barbarossa di John Brown, Frederic di Lovers’ Vows di Elizabeth Inchbald, oppure, paradossalmente, figure attempate e tiranniche come l’Osmond di The Castle Spectre di Mathew Lewis o lo Zanga di The Revenge di Edward Young. Nell’estate del 1805, quando furono chiusi i teatri ufficiali per un breve periodo, Betty intraprese un tour molto fitto che lo portò in ogni parte del Regno Unito: Coventry, Durham, Newcastle, Sunderland, Worcester e York furono solo alcune delle decine di località che visitò. Georgio III lo volle presentare alla regina, e perfino William Pitt, in un’occasione, rinviò la sessione della Camera dei Comuni al Parlamento per permettere ai membri di vedere ‘Master Betty’ (questo l’appellativo più popolare) interpretare Amleto.
La “Bettymania” iniziò a scemare solo a partire dal 1807, ma lui continuò ad esibirsi fino al 1808, quando, dopo una performance di temporaneo addio a Stratford upon Avon, entrò a studiare al Christ’s College di Cambridge. Dopo aver ridotto le sue apparizioni per molto tempo ai soli teatri di provincia, si ritirò definitivamente solo nel 1824, dopo un’ultima esibizione al Southampton Theatre nel ruolo di Edward Mortimer di The
Iron Chest di George Colman il Giovane. In parte, il motivo dell’affievolirsi del suo successo è da imputarsi a determinate pecche nel suo stile recitativo: la sua voce tenue, la mancanza di dimestichezza col blank verse e una certa arroganza erano difetti perdonabili ad un bambino, ma al giovane adulto –che peraltro anziché attenuati li presentava ora esacerbati– non si indulgeva più con la stessa prontezza. Come che sia, Betty continuò a vivere poi fondamentalmente della fortuna che era riuscito a guadagnarsi, stabilendosi a Londra e sposando nel 1819 Susanna Crow, una ragazza dello Shropshire. Da lei ebbe subito un figlio, Henry Thomas Betty (1871-1897), che instraderà alla professione di attore. Morirà infine a Londra il 24 agosto 1874.
Sitografia
http://www.oxforddnb.com/view/article/2315 Paul Ranger, ‘Betty, William Henry West (1791–1874)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004. [Ultima consultazione il 19/04/2016].