Lucia Elizabeth Vestris (Matthews) (1797-1856)
Attrice e cantante britannica nata il 2 marzo 1797 a Londra, Lucia Elizabeth Vestris era la figlia primogenita di Gaetano Bartolozzi e della moglie Theresa Jansen, a sua volta figlia di un insegnante di danza e musica. Molto probabilmente Lucia imparò il francese e l’italiano a casa grazie alle origini dei genitori, per poi studiare canto con i maggiori maestri dell’epoca, avendo dimostrato presto un talento come cantante e musicista. Nel 1813 sposò Armand Vestris, famoso ballerino di origini italiane e maestro di balletto al King’s Theatre a partire dall’anno successivo.
Presentandosi al pubblico come Madame Vestris, l’attrice debuttò il 20 luglio 1815 nel ruolo principale de Il ratto di Proserpina di Peter Winter ad un evento di beneficienza organizzato dal marito. La sua performance e la sua bellezza furono molto apprezzate dagli spettatori, che continuarono ad ammirarla durante la stagione in corso e quella dell’anno successivo.
Nel 1816 Vestris interpretò Susanna ne Le nozze di Figaro di Mozart, per poi lasciare l’Inghilterra insieme al marito a causa dei debiti di quest’ultimo. Nel dicembre dello stesso anno debuttò al Théâtre des Italiens di Parigi. L’attività e gli spostamenti di Vestris di questo periodo di lontananza dalla Gran Bretagna rimangono incerti ma, quando l’attrice tornò in Inghilterra nel 1819, il marito non era con lei: egli era infatti rimasto a Napoli, dove sarebbe morto nel 1825.
Nel 1820 Vestris fu ingaggiata da R. W. Elliston, nuovo manager del Drury Lane, dove debuttò interpretando il ruolo di Lilla nell’opera buffa di James Cobb The Siege of Belgrade (1791). Nel maggio dello stesso anno l’attrice ottenne un successo strepitoso nella burletta Giovanni in London di William Thomas Moncrieff, una versione burlesque del Don Giovanni di Mozart. L’attrice si contraddistinse per la sua bellezza scandalosa nei panni maschili del protagonista dell’opera, mettendo in mostra le gambe perfette e diventando così l’oggetto del desiderio e dei pettegolezzi del pubblico per almeno dieci anni. Madame Vestris alimentava tali dicerie anche attraverso le svariate relazioni amorose con uomini che finanziavano il suo stile di vita stravagante (nonostante i suoi compensi fossero già molto elevati per l’epoca), che però finirono per lasciarla in grandi difficoltà finanziarie.
La critica elogiava il suo stile francese e la sua voce da mezzosoprano, qualità che però non riuscirono mai a farla emergere tra i grandi cantanti d’opera del periodo e vennero sempre offuscate dalle sue interpretazioni di numerose breeches parts (tra le quali Captain Macheath in The Beggar’s Opera di John Gay), le quali fecero decollare la sua carriera e la resero la beniamina del pubblico fino al suo ritiro.
Nel 1830 Lucia Elizabeth Vestris affittò l’Olympic Theatre e ottenne a suo nome la licenza per mettere in scena esclusivamente opere musicali; fu quindi prima donna a gestire un teatro a Londra autonomamente, poiché la maggior parte delle donne dell’epoca non disponeva della possibilità di amministrare i capitali necessari all’affitto di un teatro. Il suo approccio alla gestione teatrale divenne sinonimo di lusso, garbo e femminilità. Oltre all’utilizzo di costumi ricchi e bellissimi e di scenografie pittoresche, Vestris mise in atto alcuni accorgimenti che la resero, secondo alcuni storici del teatro, una vera e propria riformatrice teatrale: gli spettacoli all’Olympic non si protraevano mai oltre le ore undici, le visite degli spettatori dietro le quinte furono abolite e le scenografie ed i costumi utilizzati vantavano, oltre alla squisita eleganza, una notevole accuratezza storica. Questi piccoli cambiamenti resero il teatro di Madame Vestris uno dei luoghi più mondani che la bella società potesse frequentare durante le ore di svago.
Anche le condizioni lavorative di chi si esibiva all’Olympic Theatre erano considerate ottime: scenografie innovative, giusti contratti di lavoro e quantità di prove adeguate attraevano attori e commediografi come Planché, Liston, Benjamin Webster. Vestris stessa si esibiva regolarmente nel suo teatro, presentandosi al pubblico in molteplici ruoli nelle extravaganzas mitologiche prodotte con i suoi co-autori principali (James Robinson Planchè, Charles Dance e Bayle Bernard), contribuendo alla diffusione di questo genere comico che si proponeva come un’alternativa raffinata della pantomima. Il repertorio illegittimo dell’Olympic durante l’amministrazione di Vestris comprendeva anche farse ed opere storiche eleganti, spesso ambientate nella Londra della Restaurazione o in altre corti europee. I drammi rappresentati includevano tutti parti musicali e, pur potendo ospitare un terzo del pubblico del Drury Lane, dal 1831 al 1839 Madame Vestris seppe sfruttare con successo il potenziale del suo teatro, anche in un periodo di declino generale.
La collaborazione tra Madame Vestris e Charles James Mathews, scrittore e attore, ebbe inizio nell’autunno 1835, quando la manager dell’Olympic Theatre lo assunse per sviluppare insieme uno stile di commedia leggera sofisticata e “realistica” che riscosse molto successo. I due si sposarono il 18 luglio 1838, per poi tentare di risanare le loro finanze con un tour in America. Purtroppo il tour si rivelò un fallimento e i due attori tornarono a Londra nel 1839, dove decisero di abbandonare l’Olympic, a causa del quale erano ormai ricoperti di debiti, per affittare il Covent Garden. Qui Madame Vestris portò sul palcoscenico commedie classiche, tra le quali anche note produzioni di Shakespeare come A Midsummer Night’s Dream (1840), Love’s Labours Lost (1839), Merry Wives of Windsor (1840), ma anche commedie inedite. Presto, però, il teatro fu colpito da un periodo di crisi in cui il guadagno fu scarso, se non assente. Vestris fece meglio di molti dei manager che l’avevano preceduta, ma quando Charles Kemble, uno dei proprietari del teatro, vide la possibilità di fare fortuna dopo il debutto della figlia in ruolo cantato della Norma (1841), l’uomo si rifiutò di rinnovare il contratto di Madame Vestris, che dovette dichiarare fallimento nel maggio del 1842.
Nel periodo successivo la coppia lavorò per qualche tempo al Drury Lane, poi all’Haymarket Theatre, ma la loro situazione finanziaria non migliorò. Per cercare di pagare i debiti, i due attori lavorarono ininterrottamente tra Londra e le province, e nel 1847 assunsero la direzione del Lyceum Theatre, tornando a mettere in scena le extravaganzas di Planché con rinnovato successo. Il realismo nella recitazione di Mathews e della moglie fu ulteriormente sviluppato grazie all’introduzione nel programma teatrale di drammi francesi tradotti ad opera di G.H. Lewes, avvenuta dopo l’inaspettato successo di A Day of Reckoning nel 1849.
Ciononostante, presto sorsero ulteriori problemi economici e, nel luglio 1854, Vestris abbandonò le scene, ritirandosi a vita privata, gravemente malata di cancro. Dopo aver mantenuto il management del Lyceum per un altro anno, Mathews fu arrestato per debiti e riuscì a tornare a Londra solamente cinque giorni prima della morte della moglie, che spirò l’8 agosto 1856.
Madame Vestris nacque in un contesto elitario di arte e intrattenimento che le permise di acquisire una profonda conoscenza dell’imprenditoria teatrale. Proprio per questa ragione l’attrice era profondamente consapevole del bisogno di rinnovare il teatro per ovviare ai problemi della scena londinese, individuando soluzioni originali, come dimostra la sua gestione dell’Olympic Theatre. Tra le altre cose, Madame Vestris seppe comprendere e negoziare i contrasti tra le antiche abitudini teatrali aristocratiche e le ambizioni della classe media emergente.
Vestris sapeva sfruttare con abilità il proprio fascino sensuale e la sua reputazione scandalosa, ed utilizzare la propria femminilità come garanzia di buon gusto per i teatri che amministrava: anche per questo viene oggi riconosciuta da molti critici come una delle più importanti professioniste della sua generazione, il cui ruolo nella politica di emancipazione sessuale del teatro aprì la strada alle attrici e manager degli anni successivi.
Bibliografia
http://www.oxforddnb.com/view/article/18331?docPos=2 [Jacky Bratton, ‘Vestris , Lucia Elizabeth (1797–1856)’, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; consultato il 22/04/16]
Moody, Jane, Illegitimate Theatre in London, 1770-1840 (Cambridge, Cambridge University Press, 2000)
Donohue, Joseph (ed.), The Cambridge History of British Theatre, Vol. 2 (Cambridge, Cambridge University Press, 2004)