Cartografie occitaniche Approssimazione alla poesia dei trovatori
di/a cura di: Benozzo Francesco
La tradizione dei trovatori medievali è qui avvicinata con uno sguardo di tipo cartografico e archeologico, per salvaguardare quella molteplicità di strati e di reperti che la rende simile a un campo di scavi. L´idea che emerge da questo innovativo sopralluogo è che la poesia provenzale così come l´abbiamo sempre studiata non è mai esistita: non c´è alcuna prova dell´esistenza della maggior parte dei trovatori; non ci sono date reali alle quali riferirsi; il loro presunto caposcuola non ha mai composto poesie; l´“amore cortese” inteso come codice di comportamenti è un´invenzione dei filologi moderni. Resta, invece, una mappa non geometrizzabile in categorie storico-letterarie, la cui bellezza, fatta di vuoti e discontinuità, di una disarticolata e inconsapevole memoria poetica millenaria, è più simile alla geologia acentrica e anarchica di una struttura rocciosa che alle forme rassicuranti di un dipinto di paesaggio.
«Questo libro cartografico apre e lascia aperta la mappa: è un intruso appoggiato sul terreno di scavi, e si lascia riconoscere in quanto intruso. In quanto tale, però, non assomiglia al piccone dell´archeologo lasciato sul terreno casualmente, ma a una sonda di rilevamento stratigrafico lasciata lì deliberatamente. Se piove forte, il fango la ricopre. Intorno, sotto e sopra di essa continuano a vivere i testi».
Cartografie occitaniche Approssimazione alla poesia dei trovatori