COURS

Activités séminariales - Université de Bologne

Bologna 2007-2008

Origini greche del romanzo
Prof.ssa Simonetta Nannini (maggio 2008)



Della tradizione del romanzo greco ci sono pervenuti come testi intatti cinque romani erotici:
Cherea e Calliroe, di Caritone (I sec. a.e.v.- I sec. e.v.), Leucippe e Clitofonte, di Achille Tazio (inizi del II sec. e.v.) -che fu il modello del Don Quixote di Cervantes-, gli Efesiaca, di Senofonte Efesio (ca. II sec. e.v.) che narrano le storie dei due amanti Anzia e Abropome, Gli amori di Daphni e Chloe, di Longo Sofista (ca III sec. e.v.), le Etiopiche, di Eliodoro (III-IV sec.), la cui struttura anticipa la tecnica narrativa del racconto nel racconto.
Una definizione del genere ?romanzo' dell'antichità greca non è operazione semplice: non esiste alcun termine greco che si riferisca a questa manifestazione letteraria.
Tuttavia le influenze di questi testi nella letteratura europea dei secoli successivi sono notevoli, particolarmente nella Chanson de geste, nel romanzo cinquecentesco ed in quello barocco.
Il romanzo settecentesco non riprende del suo antecedente greco che la struttura narrativa, il procedere dell'intreccio governato dal caso.
Si possono considerare i romanzi greci come modelli, dal punto di vista delle strutture del pensiero, della letteratura successiva.
Lo studio di questa particolare produzione letteraria è stato affrontato da diversi punti di vista, da quello teorico come da quello delle fonti.
Quest'ultimo risulta di un certo interesse, trovandosi il romanzo greco ad essere il punto di controfluenza ed innesto di forme e strutture letterarie anche molto distanti tra loro.
Notevole la presenza dei due generi di spicco della letteratura greca e le relazioni che intercorsero tra la produzione del romanzo e quella di altri generi letterari o retorici:

- l'epica; è da questo genere (e particolarmente dell'Odissea) che sono tratti i temi del viaggio, del ricongiungimento della coppia di innamorati, nonché la tecnica dell'inizio in medias res. La tecnica narrativa dell'Odissea esemplifica l'idea di fiction in quanto manipolazione della verità: tutti i racconti di Odisseo contengono dei nuclei di falsità (l'astuto eroe mescola vero e falso facendo attenzione all'effetto prodotto dall'eloquio sull'interlocutore). La focalizzazione della narrazione è interna; la storia dispiega il suo farsi attraverso i punti di vista dei diversi personaggi. La narrazione dell'Iliade risulta invece più lineare, seppure sia presente anche in questo poema una piccola “epica nell'epica” (il racconto di Nestore, Fenice che racconta Meleagro). Tutti i racconti sono estremamente focalizzati. Il racconto interno è orientato, in una costante mise en abîme che differisce la narrazione.
- il teatro (la tragedia e la Commedia Nuova). Alcuni degli elementi dei due generi teatrali confluiscono nel romanzo, in quello greco come in quello successivo (William Shakespeare fu un appassionato ammiratore del romanzo greco).
- la storiografia; Schwarz e la scuola tedesca rintracciarono intuizioni di tipo storico nei romanzi; tuttavia la loro tendenza all'arcaismo rende difficile la datazione su basi linguistiche.
- l'elegia alessandrina; la figura dell'exclusus amatus all'interno della storia d'amore si innesta nel romanzo dall'elegia di epoca alessandrina.
- le declamazioni (controversiae e suasoriae scolastiche e giudiziarie, elementi delle religioni misteriche, che contribuiscono a rafforzare l'aspetto religioso del romanzo).

L'aspetto sociale della diffusione di questo genere è da rintracciarsi in un più generale mutamento del gusto nella classe media ellenizzata dell'area mediterranea e nella diffusione del papiro.
Il romanzo greco assurgeva, più che al ruolo di letteratura di consumo, al ruolo di quello che oggi può essere considerato un “giallo d'autore”: essi sono una forma d'evasione, ma presuppongono un lettore colto, dotato di conoscenze ampie.
Il meccanismo retorico è quello dell'epica: il romanzo presenta dei tipi fissi che non hanno evoluzione psicologica; il progresso è nella conoscenza della realtà. L'idea di maturazione psicologica, caratteristica della nostra epoca, è sostituita da quella della persistenza dell'identità fissa.
Questo concetto è problematizzato nell'enigma che la Sfinge pone ad Edipo nell'Edipo Re di Sofocle, o nel paradosso di Teseo (composto di due coni: 1) Noi diciamo che questa è la nave di Teseo. A questa nave sono stati sostituiti i pezzi. Perché è ancora la nave di Teseo? 2) Se tutti i pezzi sostituiti venissero portati nel tempio ed utilizzati per ricostruire la nave, quale sarebbe la nave di Teseo?).
Per comprendere cosa rappresentava il romanzo greco per i greci, occorre mettere da parte le nostre categorie di pensiero e volgersi allo studio delle interpretazioni dei contemporanei.
Fozio, per esempio, testimonia, nella sua Biblioteca, un interesse per la struttura del romanzo, oltre che per la storia.

Marilina Gianico