Les
surréalistes belges. L’objet bouleversant et
réactualisation des mythes: Nougé et Magritte
Prof. E. Lysøe
In
questa lezione si affronta il tema del surrealismo in Magritte
e Nougé.
In questi due artisti, rispettivamente pittore e scrittore,
il surrealismo appare vicino ad una sorta di luce interiore,
che nell’ambito di un luogo isolato può smettere
di combattere all’interno di un corpo, per liberarsi
all’esterno. Vi sarebbe quindi nella realtà una
contrapposizione tra il “mondo” e il “soggetto”
e, se le caratteristiche associabili al primo sono quelle
di “ombra”, “città” e “silenzio”,
le connotazioni del secondo possono riassumersi in “chiarore”,
“camera” e “parole”.
Il rapporto tra luce e oscurità mostra la sua rilevanza
anche nel legame che Magritte ha ad esempio con E.A. Poe,
di cui è grande ammiratore, fino a provare un vero
e proprio culto: egli dice a tal proposito che, quando andò
in visita sulla tomba del grande scrittore americano, si emozionò
fino alle lacrime. In un quadro, La riproduzione interdetta,
vi è l’immagine chiara di un suo libro, il Gordon
Pym.
Altro aspetto fondamentale dell’opera di questi artisti
è il discorso dello specchio anti-specchio, nel senso
che, come si può notare anche in opere di altri artisti
quali il Velasquez, spesso tale superficie riflettente non
restituisce l’immagine della realtà ma una situazione
diversa, sovente destrutturata, più vicina ad un ambiente
interiore e soggettivo, che esterno e composto. Sono in tal
senso funzionali anche i “cristalli” e le “trasparenze”
che abbondano in questa corrente surrealistica.
Stefania
Santalucia