COURS

Activités séminariales - Université de Bologne

Bologna 2007-2008

Il romanzo polacco
Prof. Andrea Ceccherelli (maggio 2008)

 

La letteratura polacca è legata soprattutto alla poesia. Per quel che riguarda la prosa romanzesca, due sono i grandi romanzi dell’Illuminismo polacco:
-Il manoscritto ritrovato a Saragozza, di Jan Potocki, redatto in francese nel primo ‘800. La leggenda racconta che esso fu redatto dall’autore per leggerlo a sua moglie malata. Il romanzo ha una storia editoriale travagliata: durante la vita dell’autore ne furono pubblicate soltanto due edizioni parziali. Dopo la morte di Potocki fu data alle stampe una serie di plagi francesi, tanto che nel 1840 si svolse un processo giudiziario.
L’unica versione integrale conservata fu la traduzione polacca di Edmund Choiecki, del 1847.
Todorov lo consacrò con il saggio sulla letteratura fantastica.
Questo romanzo ebbe una ricezione europea “forte”.
Potocki era il rampollo di un’antica e prestigiosa famiglia polacca, si racconta che avesse una conoscenza migliore della lingua francese che di quella polacca. In occasione della sua elezione alla dieta, la rudimentalità del suo polacco scandalizzò i nobili.
Questo ha fatto sì che egli sia spesso stato escluso dalle storie della letteratura polacca.
-Le Avventure di Niccolò d’Esperientis, di Ignacy Krasicki, del 1776.
Seppur misconosciuto in Europa, questo è considerato il primo romanzo polacco moderno.
Nello stesso anno della pubblicazione, ne compare una traduzione tedesca.
Secondo il recente studio di Helena Goscilo, pubblicato nella miscellanea in tre volumi curata da Franco Moretti sul romanzo (Il romanzo, a cura di F. Moretti, Einaudi, 2002), la poca fama di cui questo testo ha goduto è dovuta a motivi extraletterari.
Il suo autore fu poeta, romanziere, prosatore; essendo la sua famiglia caduta in povertà, fu destinato allo stato ecclesiastico. Divenne Primate di Polonia, cioè capo della Chiesa Polacca. La sua personalità risulta essere molto particolare.
Krasicki usava come propria firma l’acronimo XBW (che altro non è che l’abbreviazione dei suo titoli: Principe Vescovo di Warmia, la sua diocesi vicino a Danzica). Aveva creato una corte fastosa e dispendiosa (collezionava libri) ed era vicino agli ambienti regali.
In tutte le sue opere è rintracciabile un’intenzione pedagogica; per esempio, nel Pan Podstol (Il signor Podstol), del 1778, egli fornisce al lettore un ritratto del buon signore, una sorta di sarmata illuminato. La letteratura è per lui uno strumento di educazione sociale, stilisticamente è un classicista, ma pragmatico.
Sono evidenti nella sua opera le tracce di Rousseau e di Voltaire. Sono presenti nei romanzi di Potocki elementi del romanzo settecentesco, d’avventure, utopico, satirico e di costume.
Esistono punti di raffronto con il Robinson Crusoe, come il viaggio ed il naufragio, tanto che Le avventure di Niccolò d’Esperientis sono persino state definite una robinsonnade.
Gli elementi di satira sociale permettono il raffronto con Tom Jones di Fielding, mentre l’intento pedagogico lo avvicina all’Émile di Rousseau ed al Candide di Voltaire.
Questo romanzo rappresenta un punto di svolta nella storia della letteratura polacca: esso infatti viene a porsi come un’opera letteraria autonoma, contrariamente alla letteratura che ne aveva preceduto la pubblicazione, composta di rifacimenti o traduzioni di opere letterarie straniere.
Esponente dell’Illuminismo polacco, il cui motto si propone di unire l’utile al dilettevole, Krasincki è consapevole della convenzionalità dei mezzi letterari, da cui egli sembra voler prendere le distanze attraverso l’ironia: la prefazione è una parodia della prefazione convenzionale.
Molti sono d’altronde i punti di smascheramento della convenzione letteraria nel romanzo, suddiviso in tre libri (la cui struttura articola il discorso in tesi, antitesi e sintesi).
Al primo, fondato sull’effetto di veridicità e che descrive la realtà sociale contemporanea, si contrappone il secondo, utopico, contenente la descrizione di un’isola inesistente, ideale, l’isola di Nipu (che richiama il Giappone).
Il terzo sembra essere un’applicazione dei principi del mondo ideale su quello reale.
Raccontato in forma di autobiografica da un narratore intradiegetico che coincide con il protagonista, narrato in prima persona come il racconto dei ricordi di Esperientis (che vuol dire intelligente), ormai invecchiato, questo testo è anche un romanzo di formazione.
Niccolò d’Esperientis è un uomo medio, a metà tra il vecchio, ormai in declino, ed il nuovo, portatore dei valori della civiltà nascente.
Quello che emerge dalla lettura di questo testo è uno sguardo pessimistico e disincantato, derivato forse dallo sguardo dell’autore sulla Polonia del suo tempo, sul governo polacco, definito “il malato d’Europa”.
Krasincki, influenzato dalle Considerazioni sopra il governo della Polonia di Jean Jacques Rousseau, propone, attraverso il filtro della narrazione romanzesca, una riflessione sulla società ed il modo di governarla, criticandone le basi attraverso la mise en scène letteraria del suo personaggio.
Krasinski ebbe dei continuatori alla fine del ‘700, mentre il romanzo, come genere, conobbe un declino per tutto il secolo successivo.

Marilina Gianico