Séminaire
international sur l'Émergence de l'inconscient dans les littératures européennes,
organisé par le DESE en collaboration avec Scuola
Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Bologna.
20
aprile 2005
Silvio
Vietta
Il soggetto, la paura e la scoperta dell'inconscio nell'autobiografia
tedesca del Diciottesimo secolo
Il
seminario internazionale “L'emergenza dell'inconscio nelle letterature
europee”, promosso dal Dottorato in Letterature dell'Europa Unita
congiuntamente alla Scuola Superiore di Studi Umanistici diretta
da Umberto Eco, si è aperto con l'intervento del professor
Silvio Vietta dell' Università di Hildesheim (Germania).
La comunicazione, nonostante l'apparente circoscrizione del titolo,
ha tracciato un'ampia evoluzione del concetto di inconscio nella
letteratura autobiografica e in saggi filosofici di autori europei,
da Senofane a Kafka, dai miti come proiezioni di angosce umane alle
formulazioni teoriche sul soggetto, passando per Descartes e la
distinzione tra ragione e corpo. Particolarmente originale è
stata l'analisi di Eigene Lebens-Beschreibung , del teologo Christian
Melodiums (1676 – 1748), meglio noto sotto lo pseudonimo di Adam
Bernd che, all'interno della sua “descrizione della propria esistenza”,
presta un particolare interesse all'analisi del proprio “io” come
fonte di conoscenza e verità. Tra i vari esempi apportati,
Bernd fa riferimento alle sofferenze della madre quando era incinta
di lui, all'angoscia che aveva sofferto durante l'invasione svedese
della Pomerania. Questa sofferenza materna durante la gestazione
poteva essere, secondo l'autore, alla base dei sogni tormentosi,
della fobia per i coltelli e delle manie di persecuzione che tormentavano
l'adulto Bernd.
L'intervento,
arricchito da un puntuale apparato di citazioni dei testi letterari
in lingua originale, si è concluso con un vivace dibattito
con il pubblico di professori, dottorandi e studenti, che ha permesso
di approfondire ulteriormente la riflessione, portando all'interno
del discorso spunti sul personaggio di Don Giovanni e il mito di
Pigmalione, su B üchner, Shaftesbury, Coleridge, Baudelaire
e Freud.
Tania Collani
(Università di Bologna)
|