Un serpente di giugno
di/a cura di: Vitucci Francesco
traduzione di Francesco Vitucci
In una metropoli del Giappone investita dai monsoni, Rinko, la timida consulente di una hot line dedicata ai disturbi psichici, conduce un’esistenza inappagata, inchiodata a una vita senza sesso con il marito Shigehiko, molto più vecchio di lei e ossessionato dalla pulizia domestica. Tra loro la passione è ormai sepolta sotto anni di abitudine: mangiano separatamente, dormono lontani, quasi non si parlano, e trascorrono le giornate in due solitudini che non si incrociano mai. Ma l’arrivo di una busta con delle foto che la ritraggono in momenti di autoerotismo rivoluziona l’esistenza di Rinko. Il misterioso fotografo, che in passato si era rivolto alla sua hot line, vuole costringerla a dare sfogo a fantasie sessuali che lei ancora non sa di avere e a prendere coscienza del proprio desiderio. Tra lampi e ortensie, sudore e umori, un invisibile serpente si risveglia così nel corpo della protagonista, accendendone i sensi. Persa ogni inibizione, Rinko cede alle richieste del suo ricattatore e finisce per trovare in quel vortice di erotismo una dimensione terapeutica. Quando Shigehiko scopre le foto, l’uomo dietro l’obiettivo lo punisce per la sua mancanza di attenzione nei confronti della moglie. E il bacio finale tra Rinko e il marito, primo e ultimo contatto fisico in questa storia dove l’eros è tutto mentale, diventa la trasgressione estrema di due corpi che tornano a sfiorarsi.
Un serpente di giugno