Monika Rinck, In equilibrio labile. Poesie
di/a cura di: Conterno Chiara
Traduzione e cura di Gloria Colombo, Chiara Conterno e Gabriella Pelloni
Nella poesia di Monika Rinck l’esplorazione dell’universo dei
significati avviene nella consapevolezza di come la lingua sia
stratificata, gravida di una storia che è fissata nell’etimologia delle
sue componenti. La lingua è carica non solo dell’immaginabile, ma
anche di tutto ciò che non ha superato la soglia dell’indicibilità e
trovato una forma linguistica nell’astrazione del concetto. È a fronte
di un’attenzione costante per gli spazi apparentemente sottratti alle
fissazioni di senso che Rinck paragona il componimento poetico a un
filtro che può trattenere così come rilasciare quanto passa attraverso
di lui. Cos’è dunque a costituire la poesia? Ciò che resta impigliato
nel filtro, o piuttosto quel che vi fuoriesce?