David Bowie L’arborescenza della bellezza molteplice
di/a cura di: Benozzo Francesco
Un vita ispirata, ossessionata e imprendibile. David Bowie volle costantemente ridiventare ciò che era prima di essere, e questa è la sua arte. La sua bellezza molteplice, la sua eleganza decadente e solitaria, il firmamento malinconico e talvolta lugubre delle sue canzoni, la prolissità ridondante ma impeccabile delle sue provocazioni sono il segno di una consapevolezza poetica e ironica della morte. Col suo spudorato narcisismo, col suo agitato pudore, con le sue maschere spersonalizzanti e autorevoli, questo alieno neoclassico, questo cavaliere errante nei regni dell’ambiguo, ha creato di continuo mondi che prima non c’erano. L’arborescenza molteplice è la verità dell’arte di Bowie. Egli è l’erede perfetto di Oscar Wilde, che fu la prima autentica pop star della storia, e della sua famosa affermazione “l’uomo è meno se stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità”.
David Bowie L’arborescenza della bellezza molteplice